Vi avevamo già raccontato (qui) che Dainese vanta l'omologazione EN 13595 livello 1 (uso a basse velocità, 4 secondi di abrasione nelle zone 1 e 2) per alcune tute della famiglia "Laguna Seca". Avevamo segnalato però che queste tute non montano i protettori ai fianchi EN 1621-1 anche se la EN 13595 lo richiede esplicitamente. Ne avevamo dedotto che la omologazione fosse errata e che, come riportato da inSella, Dainese fosse obbligata a ritirare e ri-omologare le tute.
Abbiamo avuto in questi mesi trascorsi vari contatti con Dainese, ma non è mai pervenuta una replica ufficiale. Oggi sono capitato sul sito ufficiale della Dainese ed ho notato che, nella pagina dedicata, riporta:
Citazione:
Innovazione, funzionalità e design si fondono nella nuova tuta divisibile Laguna Seca New, che, grazie all’eccellenza nella protezione data dalla speciale pelle D-Skin, dalle
spalle co-iniettate con inserti in titanio, dalle protezioni composite su
gomiti, ginocchia e tibie, può vantare la certificazione come DPI,
secondo la direttiva EN 13595.
[grassetto mio]
Ora, sorvolando sul linguaggio tipicamente pubblicitario, ho notato come abbiano cambiato la denominazione ambigua "DPI N°362" o simili in un esplicito riferimento alla EN 13595, pur non essendo ancora presenti le protezioni sui fianchi.
Ora ricordo che la EN 13595 prevede esplicitamente, e senza eccezioni, protettori omologati nelle "zone 1", quindi su spalle, gomiti, ginocchia e FIANCHI.
Tra l'altro stiamo notando che sul sito Dainese alle tute della serie Laguna Seca "professionali" (anzi, "prof."...) è stata depennata la definizione di "DPI". Che è invece dichiarata esplicitamente sui modelli divisibili. Che siano stati aggiunti i protettori sui fianchi ai pantaloni senza metterli nella descrizione (lo schema grafico della tuta non è più visibile...)? Che sia stata rieseguita l'omologazione? Che sia stato allegato un foglietto illustrante come l'omologazione sia parziale e per ottenere la protezione offerta del livello 1 della EN 13595 sia necessario indossare protettori ai fianchi? La nostra segnalazione ha avuto un esito o si stanno solo, ancora, intorbidendo le acque?
Ricordiamo che la nostra attenzione per questa faccenda non è legata al marchio Dainese, né in positivo, né in negativo. Ma ci si deve rendere conto che affrontare la questione "omologazioni" alla leggera (all'italiana, qualcuno direbbe) non può essere accettato perché mina le poche certezze dei consumatori in un campo che di certezze non ne ha. Purtroppo sta emergendo un uso delle omologazioni poco chiaro. E quindi sentiamo di dover chiedere spiegazioni e delucidazioni, di dover invocare un po' di trasparenza e onestà. E chi dichiara i propri prodotti "omologati" per accaparrarsi quei clienti che, come noi, sono attenti alla sicurezza, deve poter dimostrare la bontà e la regolarità delle proprie certificazioni. Che sia italiano o francese, a noi non interessa. A noi interessa poterci fidare.